mercoledì 31 agosto 2011

Le vie misteriose di Dio


Recentemente ho avuto la fortuna di avere un breve ricovero in clinica per recuperare un po’ di forze e nel frattempo ho approfittato di farmi curare una ferita, che si è trasformata inevitabilmente in un intervento chirurgico alla schiena e, ad essere sinceri, posso affermare che mi ha fatta rinascere...

Queste almeno dovevano essere le premesse per poter raggiungere tali obbiettivi...e li ho raggiunti, ma non nei modi che credevo inizialmente...

La mia stanza era nel reparto “psichiatrico” e quando sono giunta sul posto, mi aspettavo di trovare persone con delle serie difficoltà di integrazione nel mondo sociale, ma quando mi sono ritrovata a confrontarmi con la visione di una suora in tale reparto, qualcosa mi ha davvero lasciata senza parole, perché mai avevo preso in considerazione una simile situazione. Però mi sono chiesta in modo spontaneo, cosi’ come feci per Sai Baba:” Ma la Fede in Dio nella Guarigione dov’è finita? Può la depressione raggiungere l’essere umano anche se indossa un abito che viene associato alla Rettitudine, alla Fede e alla Redenzione?”... Quando poi seppi della sua dimissione dopo un mese di degenza, tornò spontanea un’altra domanda:” Le è passata la depressione o ha ritrovato Fede in Dio?”....

Volendo, si potrebbe anche usare la scusante che “in fondo è pur sempre un essere umano e che quindi è giustificata la sua presenza lì”.... Va bene, ma si parla di reparto “psichiatrico” dove si suppone che vi siano delle patologie psichiche di un certo tipo... e la depressione di una suora che vive in una comunità, lo è a tal punto da considerarla una patologia psichiatrica?....

Ho visto e parlato con persone depresse, logorroiche, in fase di esaurimento, persone che “sentivano le voci nella testa”, con problemi fisici, che hanno subito un trauma dopo un grave incidente, con persone rimaste nel ricordo del passato ad aspettare chi non potrà tornare, e che per tanto, restano in clinica, poiché il loro dolore è tale , che hanno bisogno di un luogo dove poter scambiare qualche parola e avere delle momentanee distrazioni della mente, che in qualche modo allevino la loro sofferenza mentale,emotiva e fisica. Ho visto infermieri dediti al loro lavoro con passione e altri che indossano solo il camice bianco e un cartellino con il nome e la qualifica... ma c’è una cosa che ho visto chiaramente, ed è che le emozioni umane della propria personalità le accomuna: antipatia, rabbia, pettegolezzo,ecc.

Inoltre, ho visto come si viene può esclusi anche nella “malattia” e come si formano dei gruppetti in base alla simpatia o forse qualcos’altro...

Tirando le somme potrei dire che ho visto tutti allo stesso modo...normali personalità umane alla disperata ricerca di un riconoscimento personale, per provare qualche cosa che li faccia sentire “vivi”... fosse anche la “follia” e la nevrosi che si trascinano dal loro passato che li ha resi importanti per qualcuno.

Questo è ciò che ho visto in nove giorni di degenza ospedaliera, poiché già il giorno prima dell’intervento volevo andarmene, e l’unica cosa che mi ha fatto desistere dal farlo, è stato il mio medico curante che mi ha consigliato di attendere che la ferita si potesse trattare in studio così da poter fare solo delle medicazioni.

Sono rimasta a fatica e contro la mia volontà interiore, contro i miei valori e contro i miei principi di verità di quel momento: necessitavo di andare a casa.

Nel frattempo però’, rimandando la mia partenza, ho avuto modo di imparare la tecnica base del QI-GONG, che mi è piaciuta molto e che pratico ogni tanto...o meglio che riscopro, dato che senza volere facevo già in modo innato i movimenti base senza saperlo

Dopo essermi informata adeguatamente sull’esito dell’intervento, ho deciso di dimettermi, poiché la mia presenza lì non era più inadeguata alle mie esigenze di silenzio, solitudine e soprattutto di riposo fisico.

Dopo il mio intervento, ho visto cambiare lo sguardo e l’atteggiamento nei miei confronti da parte dei medici e degli infermieri, che mi ignoravano e quasi mi disprezzavano a causa delle discussioni avute con loro per quanto riguarda i miei diritti di paziente, per il trattamento, il servizio dei pasti fatti assieme a una dietista da me richiesta e, con i Medici per quanto riguarda per il loro Giuramento di Ippocrate e il diritto sul “rifiuto alle cure”, avuto in tarda serata a causa di tre emorragie che ho ed era richiesto l’intervento di un ambulanza che mi portasse in una struttura meglio organizzata...

Dopo la terza sigaretta che riusci a fumare e l’ennesima emorragia, accettai il trasferimento...con rientro previsto subito dopo.

Tutto questo è stato davvero terapeutico in realtà, poiché da troppo tempo non frequentavo ambienti e persone, quindi ho avuto modo di vedere come reagisco alle circostanze che la Vita mi propone, sia in ambienti così detti “protetti”, potendo interagire anche con persone così dette “sane” che si considerano nella norma, sia in ambienti comuni.

La cosa interessante, è che mi ha permesso di poter osservare i loro atteggiamenti, le loro sofferenze, le loro reazioni, ma nulla di tutto ciò mi ha sfiorata e anzi, ha tirato fuori la mia vera natura di essere umano, sia in quello che viene giudicato dalla mente come negativo o positivo sia esso giusto o sbagliato, non importava perché per me contava la mia verità interiore, la mia determinazione e la mia coerenza... ero solo me stessa finalmente!

Per me esistono solo le opportunità di evoluzione e di crescita, nonché di miglioramento personale e di conoscenza di se stessi. Posso concedermi finalmente il lusso di essere ciò che sono e ho smesso di cercare approvazione altrui, ho smesso di voler condividere le stesse cose, tempi ed eventi, ho smesso di aver paura del giudizio e del rifiuto, ma semplicemente cerco di essere presente a me stessa in fase di Osservatore, senza prenderlo in modo personale e senza emozioni legate a tale atteggiamento... semplicemente osservo e guardo a cosa mi ha portata una determinata esperienza vissuta fino in fondo...

Ciò mi ha fatto comprendere, che alla fine il concetto di “protetto” sia inesistente per le emozioni, poiché siamo tutti esseri umani che pensano e hanno un cuore dove si depositano le loro convinzioni, i loro atteggiamenti, ma soprattutto il loro vissuto secondo la percezione delle circostanze che si manifestano davanti ai loro occhi e creano la loro realtà, che sarà totalmente personale e unica.

La mia conclusione è che le emozioni vengono vissute a certi livelli diversi ma esattamente in sostanza è uguale, questo indistintamente, in modalità diverse secondo la cultura, l’educazione ricevuta, secondo i propri traumi infantili e secondo il proprio potenziale di crescita.

Ma tutto questo dove si trova? Nel mantenere il ricordo nel passato, che è situato all’interno del corpo, del cuore , della mente e nell’Anima; tutti noi la possediamo altrimenti saremmo dei trapassati...

Ho avuto modo io stessa di sperimentare nel concreto, che lasciandosi alle spalle l’intero passato, o anche semplicemente il giorno prima e l’istante appena accaduto, si possono coltivare nuove conoscenze e creare nuove possibilità che probabilmente si manifesteranno nella realtà in totale libertà, e se siete capaci di concentrare attenzione ed energia queste nuove immagini che giungono a voi, avrete la “Speranza” che ci sia un domani e forse un futuro migliore per voi...sempre che le lo vogliate davvero.

Vivo”, senza aspettative, poiché mi godo pienamente ogni attimo della mia Vita con appagamento e stupore per le piccole cose, cogliendo, là dov’è possibile, tutte le occasioni per rendermi maggiormente auto-consapevole che sono viva, senza il bisogno di creare attorno a me quelle relazioni, che mi fanno provare solo emozioni... provo sentimenti profondi e di uguaglianza, e pur essendo ignorante di cosa e su cosa sia la Fede, ho Fiducia nella Vita e in Dio e ringrazio per i doni che mi offrono ogni giorno e per ciò che posso vivere compiutamente.

Semplicemente “vivo e lascio andare”, ognuno di noi è qui per risvegliarsi alla Vita e sbocciare come un fiore a primavera seguendo il proprio ritmo interiore e il proprio tempo...

Qualcuno la definirebbe “apatia”, ma in realtà, sono rapita da questo mistero chiamato Vita e dal suo funzionamento, quindi la mia mente è mistica fino alla follia quanto quella dell’Osservatore, ma è concreta quanto la normale funzione del cervello...

Cerco di vivere mia Vita, concetti che sono inspiegabili a parole poiché incomprensibili alla mente poiché giungono come il vento all'improvviso, ma cerco anche di definirne l’intensità che ciò comporta, attraverso la pratica e l’esempio senza per questo voler insegnare niente a nessuno e cercando di essere umile in ogni attimo del mio Tempo... semplicemente scrivo e raccolgo informazioni di piccoli frammenti di Verità insita nella Vita stessa.

La Vita, ognuno la impara da sé, attraverso l’esperienza diretta e una volta fatta esperienza e vissuta pienamente, saprà stabilire da sé se si tratta della propria Verità e della propria Via...





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